400 colpi (di tastiera) #12 – I soliti ignoti (Mario Monicelli), 1958

I-soliti-ignoti_giornaleUna banda di poveri cristi, ladri improvvisati più comici che abili, mette in scena (sì, è proprio una messinscena) un furto tanto ambizioso quanto difficile, seppure riescano a superare tutte le difficoltà che li interrompono. Storia del cinema italiano e non solo, scritto, girato, diretto e prodotto dai soliti ignoti geni della commedia, all’italiana, ancora inarrivabili. Altro che pasta e ceci.

I soliti ignoti, in 400 colpi (di tastiera)


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2 risposte a “400 colpi (di tastiera) #12 – I soliti ignoti (Mario Monicelli), 1958”

  1. […] Francesco Rosi è morto. Un altro lutto mutila Napoli, che perde in pochi giorni due artisti eclettici e stimati, in Italia (forse non abbastanza) e all’estero. Senza il bisogno di scrivere un coccodrillo, ricordo il regista con il suo film che ho amato di più e che è sempre attuale, purtroppo. Prodotto con coraggio e fiducia da Franco Cristaldi, che ci ha visto lungo quasi sempre. […]

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  2. […] perché forzando un po’ le definizioni e curvando un poco il tempo, non è vero che anche I soliti ignoti sono dei freaks nel senso più profondo del termine? Degli emarginati, perché sono gli altri a […]

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