Prometheus – Ridley Scott, 2012

Umani, vi do il fuoco. No vabbè, ridatemelo!”

Una squadra di scienziati e ricercatori parte per un pianeta simile alla terra sperando di trovare i creatori dell’essere umano, che chiamano ingegneri.

Se Prometheus fosse il primo film di questo genere girato da Ridley Scott e se dal 1979 a oggi non si fossero susseguiti troppi tentativi di far rivivere Alien, il giudizio non sarebbe così duro. A peggiorare le cose, poi, si aggiungono il solito doppiaggio pieno zeppo di traduttese e di calchi stereotipati dall’americano; le voci troppo teatrali dei doppiatori, sempre una riga sopra rispetto agli attori; qualche dialogo involontariamente comico, soprattutto nelle due scene in cui si subodora del sesso, così obbligatorie in molti film e così pessime: se è davvero difficile riprendere l’intimità senza che sembri banale, perchè non suggerirla in altri modi?

La cosa che sorprende di più è che la sceneggiatura del film sembra proprio un calco di quella di Alien, un piccolo capolavoro e per molti aspetti agli antipodi di Prometheus. Le svolte portanti sono quasi identiche, la linea narrativa segue la stessa direzione e ci sono solo pochi elementi apparentemente originali, come il doppio nemico contro cui deve combattere l’equipaggio o il personaggio dell’immortale David (lo veniamo a sapere nei primi minuti Michael Fassbender). Sembra legittimo, quindi, pensare che la magniloquenza dei mezzi a disposizione, il cast e il trittico computer graphic-effetti speciali-3D siano ostentati per compensare la povertà della storia. Dove Alien nascondeva, suggeriva o evocava la presenza della minaccia, Prometheus troppo spesso la mostra e la spiega, aggiungendo alle scene – alcune davvero una delizia per gli occhi – un commento musicale pleonastico, come se un distillato di John Williams fosse stato sgocciolato qua e là per dare un tocco in più di epico all’ambiente. Dove uno dei migliori colpi di scena di Alien era difficile da prevedere, cioè la scoperta del robot nel gruppo, il suo omologo in Prometheus si annuncia con troppa facilità, soprattutto per chi ha una buona memoria.

Perchè autoclonarsi, senza nemmeno un riferimento esplicito all’episodio madre, che forse avrebbe salvato in parte un film nemmeno in pari col bilancio, negli Stati Uniti?

Ho già pubblicato quest’articolo su Cinema4stelle.


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3 risposte a “Prometheus – Ridley Scott, 2012”

  1. […] perchè si è rivelato un calco mal riuscito di Alien (trovate una spiegazione più dettagliata in questa recensione). Pitch Black, invece, è un film onesto. È evidente che molte sequenze ricordano i capisaldi […]

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  2. […] somalo al pilota che ha preso in ostaggio. Ma è raccontata con trasporto e maestria. Quello che in Alien aveva nascosto alla vista, qui torna nelle orecchie: l’ansia, l’adrenalina. Il sangue. […]

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  3. […] su dettagli spesso pruriginosi e mostrandoli, piuttosto che lasciandoli intuire: la lezione di Alien non sarà mai troppo vecchia per essere ricordata. Ci fosse un sottotesto costante, una cornice […]

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